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TURISMO è + VALORE PER GLI IMMOBILI

L’ecosistema turistico-ricettivo italiano e mondiale – globalmente viene definito “hospitality” – è stato profondamente trasformato, non solo dall’ultima ondata di globalizzazione, iniziata trent’anni fa, ma anche e soprattutto dall’introduzione, circa dieci anni fa, di nuova tecnologia di distribuzione come AirBnb e altre piattaforme simili (dette OTAs, online travel agencies, agenzie di viaggio online) come Booking.com ed Expedia, che hanno permesso una più semplice estrazione di reddito da parte di privati cittadini su immobili di proprietà o in gestione. 


In particolare, AirBnb ha oltremodo semplificato la messa a reddito di immobili altrimenti soggetti al rischio di abbandono o - nel caso di mercati immobiliari primari come Roma, Milano, Venezia e Firenze -, a rischio morosità degli inquilini attraverso locazioni tradizionali. 


Ma l’uso diffuso di AirBnb come strumento di disintermediazione ha anche lentamente aumentato le aspettative degli ospiti rispetto alla qualità del soggiorno, sia esso di una o due notti, o di più lunga durata. 


Ciò ha delle implicazioni non banali.

 

La prima è che entrare nel turistico ricettivo, con un piccolo appartamento o con una microstruttura ricettiva come un affitta-camere, benché ancora abbastanza semplice, richiede oramai preparazione e conoscenze di base, e ciò in ambito di gestione del cliente (CRM), coordinamento del personale di pulizie, gestione dei ricavi e accorgimenti in ambito di rifacimenti immobiliari. 


La seconda evidente implicazione dell’uso diffuso di piattaforme di disintermediazione come AirBnb è che le aspettative dell’ospite rispetto alle tariffe pagate sono sempre più comparate con altre pregresse esperienze in altri mercati turistici, fenomeno questo che esercita una pressione di anno in anno crescente su chi accoglie, la / il quale deve ormai saper trovare un giusto equilibrio tra qualità del soggiorno immobiliare offerto e tariffe richieste, pena il rischio di pubbliche recensioni negative, che rappresentano poi un costo implicito potenzialmente molto alto in termini di mancati ricavi futuri. 

 

A fronte di grandi trasformazioni come quelle appena accennate, il settore è stato anche messo duramente alla prova dalla pandemia Covid-19 – e forse letteralmente trasformato? -, bloccando, per un anno e mezzo circa, i flussi turistici su scala globale, evento senza precedenti nella storia umana. 


Il PNRR dell’Italia nel Recovery Plan dell’Unione Europea costituisce un’opportunità da raccogliere per preparare Montelibretti alla sfida ricettiva post-Covid. 


Montelibretti, per il suo meraviglioso territorio e per l’esser attraversata dalla Via di Francesco, avrebbe infatti tutte le carte in regola per poter creare un indotto turistico-ricettivo da affiancare a quello agricolo, ma pochissimo è stato fatto dall’attuale amministrazione per cogliere questa opportunità e la cittadinanza è rimasta, salvo rarissime eccezioni, indifferente alla valorizzazione dei propri immobili per lo sviluppo di extra-reddito attraverso l’accoglienza turistica. 


Infatti, laddove l’iniziativa privata è certo la chiave di volta per lo sviluppo della ricettività come attività a fine di profitto, è altrettanto certo che le autorità del Comune di Montelibretti non hanno favorito, nella programmazione urbanistica e finanziaria del bilancio Comunale, lo sviluppo di quei servizi pubblici – marciapiedi, incentivi al decoro immobiliare delle vie principali, pulizia delle strade, promozione di servizi ristorativi di qualità e di mobilità locale sostenibile, rispetto della segnaletica stradale da parte dei residenti, etc. - che sono precondizioni per l’incremento dell’attrattività di un piccolo centro con un grande territorio come il nostro. 


A nostro avviso, il settore turistico-ricettivo di Montelibretti risente delle seguenti criticità: 


•    Scarso stock immobiliare di qualità; 
•    Mancanza di accesso a servizi di formazione linguistica inglese per favorire l’interlocuzione con ospiti europei ed extra-europei; 
•    Rarefatta offerta ristorativa di qualità; 
•    Mancato decoro urbano e comportamentale della cittadinanza rispetto all’accoglienza. 


Pensiamo che sia non solo utile ma doveroso favorire un’aperta discussione, tanto con i gestori delle strutture ricettive esistenti, quanto con gli under-30 / -40 desiderosi di informarsi e magari proiettare il proprio inizio carriera o nuovo inizio post-Covid nel settore turistico-ricettivo. 


Questa discussione sarà fondamentale per tentare, come comunità, di raggiungere i seguenti obiettivi: 

 
•    Favorire la nascita di un vero settore turistico-ricettivo a Montelibretti;
•    Creare una filiera di qualità che intrecci ricettività alberghiera, ristorazione, benessere psico-fisico e prodotti agricoli di eccellenza (!);
•    Favorire la stabilità sociale e attrarre capitale umano di qualità sul nostro territorio. 

 

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